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martedì 31 dicembre 2013
Antartide, capodanno tra i ghiacci. La tempesta intrappola anche la nave cinese dei soccorritori - Rai News
«Venite, ho ammazzato tutti» Uccide moglie, suocera e figlia. Poi si suicida - Corriere.it
Concertone di Capodanno al Circo Massimo con i grandi della musica italiana - Il Messaggero
lunedì 30 dicembre 2013
Terremoto, vox tra gli abitanti di Napoli: "Scesi in strada perché si è ...
Una famiglia su dieci non possiede neanche un libro | ArticoloTre - Quotidiano online indipendente e di inchiesta
Antartide, a un elicottero cinese il compito di salvare i 74 passeggeri intrappolati nel ghiaccio - Rai News
Milleproroghe, Napolitano autorizza l'emanazione di due decreti legge - Adnkronos Politica
domenica 29 dicembre 2013
Mai più di Gianluca Tirozzi (Arduino Sacco editore)
Quando la piccola Cleo Di Giovanni,
di otto anni, scompare, tre uomini si ritrovano coinvolti nella sua angosciosa
ricerca. Sarà presto chiaro che si tratta di un sequestro di persona, il cui
movente sottende la peggiore delle ragioni. Pertanto, un investigatore del Ros,
schiavo dell’alcool e di una vita che lo aliena, un comandante di Stazione
Carabinieri vecchio stampo e il padre della vittima, si uniranno nella sua
disperata ricerca, che dall’entroterra pugliese li porterà fino in Catalogna,
oltrepassando ogni limite ed ispirati da un magico sentimento di empatia.
I tre uomini saranno uniti nel
tentativo di salvare la piccola vittima ed in qualche modo salvare anche se
stessi dalle proprie dannazioni. Insieme si uniranno in una rapida discesa
all’inferno. Tra carogne psicotiche e maligne presenze, si imbatteranno in un
esoterismo deviato, motore di intrighi internazionali ed inaspettatamente ago
della bilancia di importanti assetti geopolitici.
La loro corsa contro il tempo,
quelle fatidiche 72 ore dopo le quali è sempre troppo tardi, sarà motivata da
un apparato di Stato inefficiente, il più delle volte inefficace dove imperano
logiche familistiche in luogo di un reale sentimento di “comunità”. Nel tentare
di porvi rimedio rischieranno il tutto per tutto, scoprendo molto più di quanto
si sarebbero mai immaginati, giungendo, inconsapevolmente, sino alle radici del
male.
Donna morta a Pescara, esclusa variante umana Bse | News | La Repubblica.it
sabato 28 dicembre 2013
Il triangolo? Tutto scritto nel contratto Ma l'accordo tra amanti finisce a botte - Cronaca Italiana - L'Unione Sarda
L’Ars boccia proroga Commissari; Greco: Senza legge obbligati ad indire il voto per giugno | Vivienna.it
Valanga Pila, la testimonianza di Remo Grange: «Colpa di un fuoripista» - Video - Corriere TV
Il deputato renziano Faraone a Letta: «O si cambia o si muore » - Corriere.it
venerdì 27 dicembre 2013
Nairobi: summit IGAD, leader africani riuniti per crisi in Sud Sudan
Forza Italia, Berlusconi vuole facce nuove. Solo Brunetta resiste alla rivoluzione - Il Fatto Quotidiano
giovedì 26 dicembre 2013
No alle mafie: Donno (M5S) commemora gli eroi di Capaci in un Senato des...
mercoledì 25 dicembre 2013
martedì 24 dicembre 2013
Lavoro, Giovannini: "Il contratto unico non è la sola via" - Sky TG24 - Sky
lunedì 23 dicembre 2013
Giorgio Corallo presenta le sue Radici di vino al Punto Vendita Cantine Due Palme di Lecce in via del Mare 5/a
Presso il Punto Vendita Cantine
Due Palme di Lecce in via del Mare 5/a a Lecce sarà visitabile l’esposizione
fotografica di Giorgio Corallo dedicata al vino dal titolo “Radici di vino”. Il
vino è stato sempre protagonista assoluto nella nostra civiltà, compagno di
bevute di grandi personaggi della storia del mondo ai tavoli delle trattative
più delicate, ispiratore di storici articoli come “Squinzano, vino a Milano”
del grande Vittorio Bodini (oggi pubblicato da Besa editrice) o di immense
composizioni in versi in più di qualche opera dell’immenso William Shakespeare.
Ma il vino nelle sue diverse fasi produttive, nella raccolta, nelle fasi
pre/commerciali ha una sua poesia intrinseca, fatta di terra e lavoro, passione
e dedizione che Giorgio Corallo è riuscito elegantemente a tracciare in
splendidi scatti in bianco e nero. L’esposizione sarà visitabile da domani 24
dicembre 2013 al 9 gennaio 2014. Ingresso gratuito
Giorgio Corallo - Il fotografo Giorgio Corallo nasce a Copertino il
25/06/1977. Frequenta il liceo Artistico di Lecce diplomandosi nel 1995,per poi
concludere gli studi all’Accademia di belle Arti di Lecce nella scuola di
Scenografia nel 2001. Lavora per brevi periodi a Milano per affermarsi come
fotografo nello studio di Jean Bernard Aegerter; rientra a Lecce nel 2003,
opera per diversi anni sempre come fotografo nello studio fotografico “Bianco e
Nero”, contemporaneamente collabora con
diverse testate giornalistiche locali tra cui il Quotidiano,la Gazzetta del
Mezzogiorno e con alcune etichette indipendenti. Negli ultimi anni lavoro con
la Casting Production di Roma per Rita Statte, come Responsabile Casting e
Fotografo di Scena per la produzione di alcune pellicole cinematografiche e
televisive, realizzando il film “il Sole Nero” di Cristof Zanussi, “Puglia
Terra Madre” di Leandro Castellani.
Vive e lavora attualmente a
Lecce.
Info
sabato 21 dicembre 2013
Sei libri (e sei facce) sotto l’albero Rarità vintage e consigli per lo spirito - Corriere.it
venerdì 20 dicembre 2013
BRODO DI NATALE - Una commedia da gustare
Il cortometraggio scritto dal
galatinese Fausto Romano e diretto dallo stesso insieme a Luca Joe Cucci
promette bene già dal titolo: Brodo di Natale.
Una famiglia salentina si
riunisce a casa della nonna per trascorrere la notte di Natale rispettando
quello che, come dice lo stesso Romano, è il solito copione. Grandi e piccini,
ognuno recita la sua parte capitanati dalla severissima nonna Lillina, che
delle tradizioni fa il suo stendardo. Ma in questa vigilia il copione cambia,
viene bruciato e ognuno fa di testa sua. Così, davanti ad un brodo freddo che
nessuno vuol mangiare, si alternano imprevisti e colpi di scena come la perdita
del Gesù Bambino da portare al presepe.
Una commedia che esce fuori dagli schemi ai quali siamo stati (ahimè)
abituati dai vari cinepanettoni. In “Brodo di Natale” non vi è il minimo
accenno alla volgarità e come nelle migliori commedie all’italiana, la famiglia
serba in se già tutti i presupposti per una genuina e grottesca risata. Il
cortometraggio (che è un progetto low budget) è stato realizzato con l’aiuto di
LUPO editore, paladino già nell’ambito editoriale e da poco in quello musicale
con l’etichetta discografica ULULATI. Ma la Lupo continua a voler stupire con
le sue idee e voglia di fare e come dice il suo creatore Cosimo: “Chissà se non
riusciremo a farci conoscere anche nel cinema”. Cosimo Lupo è anche uno dei
personaggi del corto: un figlio ritardato che corteggia la cognata e da quello
che sostengono i due registi, Cosimo, è stato una rivelazione.
Come lo sono stati tutti gli
altri attori: Lillina Chirizzi, Mirella De Pascalis, Ivan Notaro, Maruska
Serra, Cosimo Trabacca, Fausto Romano e i piccoli Lorenzo Nicola Colizzi e
Aurora Notaro.
Il corto uscirà il 22 dicembre
sul web, ma per chi vuole avere un’anteprima l’appuntamento è per il 21
dicembre alle ore 19.30 presso il palazzo Marchesale di Galatone.
Per info:
Backstage
BRODO DI NATALE
Cortometraggio
GENERE: Commedia
PRODUZIONE: FAUST cinema-teatro-scrittura e LUPO EDITORE
REGIA: Luca Joe Cucci, Fausto Romano
SOGGETTO e SCENEGGIATURA: Fausto Romano
INTERPRETI: Lillina Ch’irizzi, Lorenzo Nicola Coalizzi, Mirella De
Pascalis, Cosimo Lupo
Aurora Notaro, Ivan Notaro, Fausto Romano, Maruska Serra, Cosimo
Trabacca
OPERATORE DI MACCHINA: Giovanni Invidia
SEGRETARIA D’EDIZIONE: Gloria Romano
ASSISTENTI ALLA REGIA: Andrea Cavaliera, Cosimo Lupo
MONTAGGIO: Stefano Tramacere
GRAFICA: Paolo Guido
MUSICHE: Ragtime Bubu Band
I REGISTI
FAUSTO ROMANO
Fausto Romano nasce a Galatina,
nel Salento, nell’A.D. 1988. Fin da bambino l’Arte lo affascina: studia
pianoforte per otto anni, canto per tre anni, danza per una settimana. Ma è
servendo messa che capisce che vuol far l’Attore. Dopo gli studi superiori
riesce a entrare nella prestigiosa Accademia N.le D’Arte Drammatica S.D’Amico
di Roma, dove si diploma in recitazione nel 2012.
Vive per sei anni nel quartiere
romano di san Lorenzo, dove dalla finestra della sua stanza vede solo la
tangenziale che lui definisce: la sua “siepe leopardiana”. Nel 2013 pubblica il
suo primo romanzo “GRAZIE PER AVER VIAGGIATO CON NOI” (Lupo Editore) dal quale
trae uno spettacolo teatrale che lo vede uscire da una valigia rossa. Fausto soffre di un disturbo bipolare: di
giorno fa l’attore e di notte scrive.
LUCA JOE CUCCI
Luca JoeCucci, di Tuturano
(Brindisi) vanta numerose esperienze lavorative nel cinema, reclutando attori e
comparse nei film di Ciprì, Brignano, Ozpetek e Veronesi. Attualmente lavora su
un film horror americano. Innamorato della regia e della fotografia ha
omaggiato il cinema di Ciprì e Maresco realizzando dei corti grotteschi con
uomini pelosi e dislessici. Nel 2013 incontra Fausto Romano, col quale si
chiude per delle domeniche in una casa di campagna per girare il cortometraggio
“BRODO DI NATALE”. Ha accettato tale progetto perché il brodo gli fa schifo.
DELLERA PELLICCE, IL LUSSO È A PORTATA DI MANO...
L'eleganza sottile e lo stile
inimitabile di una pelliccia artigianale "su misura", a scolpire il
fascino femminile di una silhouette lussuosa e armoniosa: Dellera
"firma" con una sensibilità assoluta una donna senza tempo, preziosa,
ricca di sottile charme e nobili emozioni. A far spazio alla pelliccia in
guardaroba e ad attrarre la freschezza di uno stile più trendy e glamour c'è la
nuova e sfiziosissima linea di accessori, tra cui spicca una collezione borse
davvero unica nel suo genere. Dalle mini alle shopping bag, ai portatablet e
smartphone, con manico rigido e con catena, in lapin, weasel, canguro, petit
gris, zibellino e perfino in visone, la "Bag Collection" di Dellera
impreziosisce e personalizza un look trasversale, giovane e meno giovane, da
lavoro e o da occasione speciale.
In un mix di "calde"
emozioni a portata di mano...
Non solo il fascino e il
prestigio della pelliccia d'autore. La storica griffe milanese strizza l'occhio
ai più giovani e propone una esclusiva collezione di "pellicciosi"
accessori. A 360°. Al lussuoso e pratico portatablet in volpe o petit gris
mosaico (con la possibilità di personalizzarlo su richiesta). Agli unici portacellulari
e portaocchiali a tracolla sempre in petitgris mosaico. Fino ai morbidosi e
divertenti bracciali o i polsini in pelliccia personalizzati con le iniziali,
originale idea regalo. Dai colori più classici fino alle tinte di tendenza. Tutto
made in Italy. Firmato: Dellera. Era il 1885 quando, nel cuore della città di
Pavia, la pellicceria Dellera prendeva vita dalla fortunata intuizione di
Mattia e Carlo Lanzani Dellera. Un fil rouge che lega, tra le pagine della sua
centenaria storia, i frammenti di un racconto lungo 127 anni. Una trama scritta
da tre distinte generazioni che hanno segnato un percorso e creato una
tradizione, dal pastrano di pelliccia brevettato per i soldati italiani
destinati al fronte russo all’esclusiva mantella di zibellino indossata da Liz
Taylor, dalla democratizzazione della pelliccia durante gli anni del boom
economico in Italia all’inedita collezione realizzata con Enrico Coveri.
Suggestioni, ricordi, ispirazioni e innovazioni che si rincorrono e si alternano
negli anni, che si adattano alla mutevolezza dei tempi e dei gusti, dando vita
a creazioni che parlano un linguaggio moderno intriso della ricca essenza della
tradizione. Le redini della storica Azienda di famiglia sono ora custodite
nelle mani di Andrea e Gigliola che, reinterpretando le classiche e sobrie
atmosfere della Boutique, propongono accanto ai capi iconici, presenti nei
punti vendita di Milano e Pavia, una collezione innovativa, immersa nel presente,
pronta ad assecondare le esigenze dei cambiamenti attingendo dall’esperienza
del passato.
DELLERA Via San Damiano 4 – Milano Tel. 02 796151
Strada Nuova 78 – Pavia Tel. 0382 24795
e in negozi selezionati nel mondo
Appalti a Panama: arrestato Lavitola per tentata estorsione a Impregilo. «Prostitute per Berlusconi, con video» - Il Sole 24 ORE
Lutto nel mondo dell’alta moda morto a Milano Sergio Loro Piana - Corriere.it
Catturato a Forlì il pentito di camorra Pietro Esposito. Era dalla sorella - Il Sole 24 ORE
La Stampa - Primo sì alla legge sul voto di scambio Si rischiano dai 7 a 12 anni di carcere
giovedì 19 dicembre 2013
Mo mama. Da chi vogliamo essere governati?, di Paolo Nori (Chiarelettere). Intervento di Nunzio Festa
“La
politica non è una cosa che si fa quando si va a votare, ma che la politica si
fa tutti i giorni, e che è politica il modo in cui si parla, il modo in cui ci
si muove, che è politica il grado di gentilezza con cui si parla coi propri
figli, e coi propri genitori”. A chi appartiene quest'asserzione definitiva,
assoluta? Verrebbe di rispondere: o a una persona perbene, come piace dire in
genere, oppure a un intellettuale serio
e puntuale. Invece è di Paolo Nori. E
non che Nori non sia un intellettuale: fa lo scrittore, il traduttore e il
“maestro” dei grandi. E, chiaramente, non che non sia una persona per bene. E
fa grandemente piacere scoprirlo, che sia di Paolo Nori. Dove un altro
scrittore in sostanza ci toglie dallo pseudo-qualunquismo dell'ultimo piccolissimo
Piccolo, che riesce invece a esser peggio d'altri e non “come tutti”. (Non come
tutti, certo). Fortunatamente. Nori col suo 'libretto', infatti, con la scusa
di raccontare “Parma ai tempi del Movimento 5 stelle”, espone la sua visione
del mondo, più che solamente la sua idea di 'politica' / idea-politica. Però
com'è giusto che sia è costretto a
ragionare, visti i tempi correnti, durante lo svolgimento d'un tema in
apparenza nuovo: l'ascesa sulla scena della gestione della cosa pubblica, per
quel che almeno riguarda Parma, d'una nuova forza politica – con il primo
sindaco ai cinque stelle; mentre insomma una nuova generazione, in genere,
avanza nella calca che il nulla d'oggi è. Non si capisce più un cazzo. Se,
tanto per cominciare, adesso che scriviamo dell'ultimo libro di Nori, narratore
di grande bravura e oramai di riconosciuta levatura, troviamo sulle strade, e
non per sentito dire o per modo di dire, una specie d'accenno di sommossa
dentro la quale i fascisti del terzo millennio degli ultimi resti di partiti
xenofobi e nazifascisti tentano d'esser germi, anzi batteri da lievito cattivo.
Ma torniamo a Parma. Anzi a Pizzarotti. Dove Federico Pizzarotti è l'esempio
d'una lingua da rigettare e dell'assenza di qualità nonché del mancato raggiungimento
di buoni propositi. “Mo mama”, in effetti, è prima di tutto un'espressione
linguistica parmiggiana della quotidianità. Sarebbe a dire “mamma mia” - epperò
è usata esclusivamente in senso negativo. Ma meglio allora parlare una lingua
di tutti i giorni, che quella dei Pizzarotti. E Nori, da anarchico, pur
stupendosi con poco aspira al massimo. Altrimenti meglio tenersi fuori. Tanto
che non vota da una ventina d'anni. Grazie al fatto che siamo incalliti
sostenitori – lo seguiamo tutti i giorni (andando sul sito con puntualità
maniacale) – molte pagine del Mo mama avevamo avuto il piacere di leggerle in
anteprima. Però tutte insieme sono una vera e propria riflessione, una
discussione sull'attualità. Praticamente un'opera di saggistica che chiede di
spaccare in mille pezzetti concetti obsoleti, falsi e, per di più, banali, che
i gesuiti di pd pdl sel e m5s vogliono farci passare per valori. Tra il nuovo,
fino a un certo punto, mito Renzi e il sempre fresco grillismo.
Nome al tavolo Blackjack, di Valter Binaghi, con una nota di Antonio Paolocci (Perdisa Pop). Intervento di Nunzio Festa
Molestie a parte, l'ultimo libro
di Valter Binaghi, pubblicato postumo perché l'autore è morto il 12 luglio
scorso - soltanto due giorni prima di compiere il suo cinquattottesimo
compleanno - dopo una lunga malattia, nella sua Busto Garofalo (dell'amata e odiata
Lombardia), l'ho letto in appena tre giorni; durante, tra l'altro, la
compulsiva e compressiva Fiera della Piccola e Media Editoria di Roma del
PalaEur. Ché, onestamente, provavo una curiosità immensa nel leggere questo
“Nome al tavolo Blackjack”. Intanto in quanto davvero non m'aspettavo Binaghi
riuscisse a calarsi così, pienamente, nel genere. Fino a scendere nelle pieghe
più difficili del thriller. E dato il fatto che di Binaghi, e ne faccio
ammenda, oltre a sue cose in rete niente avevo neppure sfogliato. Ma quando la
versatilità non è una dote accessoria, trovi uno scrittore che da alle stampe
prima un romanzo storico e poi una vera e propria testimonianza di fede, “Dieci
buoni motivi per esser cattolici (Laurana, con Mozzi). O al contrario, in senso
meramente editoriale. Senza trascurare quelle doti musicali: specie da
bluesman. E che ti lascia a bocca aperta, oltre che realmente incastrato nelle
sue pagine, dandoti innanzitutto una serie di personaggi ognuno dei quali
significativo e comprovante d'un pezzo di mondo. Il protagonista del romanzo,
infatti, Francesco Barca, come si vede solamente in coda all'opera, fa il
giocatore di carte per professione. Dunque servendosi dell'oramai titolo, più
che soprannome, di Blackjack. Mentre nella sua mente scorre l'assenza della
madre. Più spunta l'improvviso, ovviamente, colpo di fulmine. Quando suo padre,
di taglio, è un nostalgico comunista ortodosso e intransigente - che in vecchia
ancora è capace di credere nella buonafede di compagni d'un tempo svendutisi
tranquillamente al nemico, al potere (questione che i figli cercano di
nasconderli fino alla fine della sua vita pura). Pezzi dati in pasto a una
montagna d'altri pezzi. Vedi il cameriere rom... Uomo italiano. Vittima di
pregiudizi, ma meno dei suoi connazionali solo in virtù dello stato sociale che
veste adesso nell'ex Belpaese. Il pregiudizio razziale, punto primo. Che
sfianca la dignità umana, comunque resistente, specie dove il grasso della
pancia piena è leggermente intaccato dal calo del rendimento dell'economia. Il
pregiudizio sessuale, punto secondo. Quando l'amata di Blackjcak è maltrattata
e vessata dal suocero. Come altri pregiudizi e condizioni dell'Italia d'oggi.
La storia sfiora veramente il giallo. Di pretesto. Mentre scava nell'anima dei singoli
e scava, proprio, nell'anima della nazione. Un tumulto di suggestioni. Tutte e
ognuna a scorrere da nastro nella trama. La parte peggiore e la migliore
dell'umanità, scoppia sullo schermo istallato da Valter Binaghi.
mercoledì 18 dicembre 2013
YVONE CHRISTA NEW YORK, LOOK OF THE (NEW) YEAR!
Il fascino incantevole della
notte di San Silvestro nello sfondo di una magica coreografia: la Grande Mela,
le sue luci, i suoi colori, il suo skyline, i suoi fiocchi, i suoi...fuochi.
Nella Times Square dei desideri
si intreccia tutto lo stile inimitabile della griffe più esclusiva del bijoux
di Manhattan. Yvone Christa New York è un gioiello nel...gioiello.
Per la "notte delle
notti", ad accompagnare il look più classico ed elegante, nero in
"lungo", tacchi e pochette "brillanti", quale tocco di
classe migliore di un paio di orecchini skull e di un anello cool? Tra incroci
di filigrana argentata, pietre e cristalli preziosi, forme leggere e design
intrigante, brilla una donna unica, ricca di femminilità e personalità.
Per un Nuovo Anno che non potrà
tradire le attese. Firmato Yvone Christa, New
York.
FILI DI CLASSE
La storia dell’antica arte
veneziana della filigrana riassunta in una linea di bijoux d’arte. Sottili fili
d’oro e d’argento sono trattati con una finitura d’altri tempi e modellati su
forme esclusive. Tutta da scoprire la
collezione e la storia del marchio.
La griffe YVONE CHRISTA nasce a
Los Angeles nel 1991 dall’intuizione delle due stiliste Yvonne Clamf e
Christina Söderström. Entrambe
svedesi, si conoscono a Roma dove frequentano la Scuola di design. Sempre per
studi si trasferiscono poi a Los Angeles, dove iniziano a creare gioielli in
casa, intorno al tavolo della cucina del piccolo appartamento che dividono con
altre studentesse. Nasce qui la loro prima collezione. E dai loro nomi di
battesimo nasce il brand. E’ il 1991. Il successo arriva in breve tempo. Tutto
inizia quando uno sceneggiatore cinematografico rimane coinvolto dall’assoluta
personalità delle loro creazioni e chiede alle stiliste di poterle far
indossare alle star di due serie televisive di enorme successo: “Beverly Hills”
e “Melrose Place”. E l’attrice Jennifer Aniston ne rimane talmente attratta che
si fa accompagnare dai preziosi bijoux anche quando non è sul set. E’ il
momento di trasferirsi nella Grande Mela! L’amore per l’arte, la passione per
la moda, il design e l’architettura danno vita a una linea di gioielli unica
che conquista subito New York, il luogo cult di tutte le nuove tendenze. Nei laboratori
di Yvone Christa, ogni singolo pezzo si crea a mano secondo l’antica tecnica
della filigrana veneziana: i sottili fili d’oro e d’argento, modellati e
saldati, si trattano poi con la finitura antica. La sensibilità e la manualità
della lavorazione dell’argento 925, brunito o bagnato in oro 22Kt, sono le
caratteristiche che rendono icone i gioielli YVONE CHRISTA. Saldare in maniera
così impeccabile invisibili riccioli e sottilissimi fili di metallo pregiato
fino a creare la forma disegnata dalle stiliste è opera di pochi artigiani al
mondo.
Tre all’anno le collezioni.
Comprendono nuove collane, choker, braccialetti, anelli, spille, orecchini. E
molti bestseller che rimangono. Tutti i gioielli YVONE CHRISTA sono decorati
con pietre semipreziose e perle, scelte in modo accurato perché s’ispirino al
gioiello d’altri tempi. La grande intuizione è stata la “modernizzazione” delle
forme e la ricerca continua di un’infinità di materiali originalissimi che
impreziosiscano il monile. Dalle perle alle giade. Dai quarzi ai diaspri. Ai
citrini, alle ametiste, agli occhi di tigre, ai lapis, ai turchesi, ai coralli,
alle amazzoniti, alle corniole, ai topazi, agli onici, ai giaietti, agli
zirconi. Fino a quelli recentissimi in osso e aqua lemuria. La natura in tutte
le sue forme è sempre fonte di grande ispirazione. Di grande manifattura. Basti
pensare alla perfezione di una rosa, di un’orchidea, di un tulipano. Di un
petalo o di uno stelo. La massima grazia femminile. Quella che non sfiorisce
mai.
Le creazioni di YVONE CHRISTA
hanno conquistato stelle di prima grandezza. Attrici, artisti, top model,
politici, persino Reali. I famosi orecchini pendenti e i loro unici collier li
vedete indossati da Jennifer Aniston, Madonna, Cindy Crawford, Demi Moore,
Cameron Diaz, la Principessa Victoria di Svezia, Kate Bosworth, Christie
Brinkley, Kate Moss, Katherine Zeta-Jones, Heidi Klum. Lo stile della griffe
newyorchese ha fatto ormai il giro del mondo…
L’ARTE DELLA FILIGRANA
Al National Swedish Museum of Art
di Stoccolma é esposta dal 1997 la collezione "The Butter Cup",
commissionata dallo stesso museo a YVONE CHRISTA in occasione di una mostra sui
gioielli degli Zar di Russia. Nel 1999 l’azienda riceve l'incarico dalla
National Gallery of Art di Washington D.C. di creare la collezione “Forget Me
Not” su ispirazione di un dipinto di Van Huysum.
Oggi le collezioni sono presenti
in oltre undici Paesi e sono vendute in Department stores esclusivi come Nieman
Marcus, Bloomindales, Harvey Nichols e Liberty. O in Specialty store come Fred Segal e Jennifer
Kaufmann.
YVONE CHRISTA NEW YORK MOVES TO NOLITA
Una sensibilità straordinaria
nell'anticipare le tendenze in un quadro prezioso dove tradizione e innovazione
creano effetti inconfondibili. Esprimere e imprimere fascino e carattere in
quell'estro inesauribile e gusto inconfondibile, succosa sintesi di un mix
emozionante di arte bohemien e contemporanea. Yvone Christa New York si
racconta da sé, ammirando collezioni su collezioni di una costume jewellery che
ha sfatato il tabù bijoux, ricollocandolo là, dove osano gli artisti. Nella
loro patria, quel cuore di Manhattan, terra di botteghe culto, mare degli
"ispirati", isola felice del design che verrà...
Vent'anni di Soho han fatto sì
che un traguardo diventasse realtà, in quel quartiere della Grande Mela che
fece di Mercer Street tappa obbligata dei cercatori di mode e scopritori di
griffe. Nasce così il mito Yvone Christa, nella strada del fashion, folgorata
da un vento vivace, nuovo, ricco di stimoli e di fantasie. Oggi Soho è una Fifth
Avenue bis, dove "fast" e "haute" couture si incontrano e
fanno la gara dei metri quadrati. L'arte cerca rifugio altrove.
E dove se non nella "Nuova
Soho"? Yvone Christa sceglie dunque NoLita (North of Little Italy), il
quartiere tricolore che, tra chef e artisti, si muove tra gusto e tendenza.
In 223 Mott Street, brilla
l'estro del bijoux, un gioiello di vetrina dove collane, bracciali, pendenti,
anelli incontrano fascino e femminilità. Unici e straordinari...
Boutique Yvonne
Christa NEW YORK
223 Mott Street NoLita, New York, NY 10012
European distribution: www.saintleon.it
Ufficio Stampa Yvonne Christa New York per l’Europa
Manuela Caminada
Via Leopardi, 2 - 20123 Milano
tel + 39 02 45487544
cell + 39 3336217082
email manuela.caminada@gmail.com
website www.manuelacaminada.it
L’ECCELLENZA DI PROSECCO PRIVÉE ACCOGLIE I VISITATORI DI PITTI UOMO
Trasferta esclusiva per Prosecco
Privée, che crea uno spazio dedicato alle eccellenze della Denominazione
Conegliano Valdobbiadene all’interno della nota rassegna di moda italiana.
Conegliano, 18 dicembre 2013 –
Eccellenza fa rima con esperienza per Prosecco Privée, presente dal 7 al 10
gennaio a Firenze, al prossimo Pitti Immagine Uomo, la kermesse più importante
nel mondo della moda italiana. Allo stand Dimattia, in posizione esclusiva nel
primo stand dopo l’ingresso in Fiera, Prosecco Privée affianca il marchio di
abbigliamento e permette ai visitatori di vivere un’esperienza territoriale
senza eguali, tra eccellenze di sartoria e tasting di specialità della
Denominazione Conegliano – Valdobbiadene D.O.C.G., fiore all’occhiello
dell’offerta di Prosecco Privée.
Un’opera di sensibilizzazione che
vuole far arrivare la superiorità della proposta attraverso lo strumento
diretto del contatto e, nel caso specifico di Prosecco Privée, della
consumazione: . Un’occasione
di esperienza senza retorica, per maturare una scelta consapevole del prodotto.
Lo scorso anno la fiera Pitti
Immagine Uomo ha contato oltre 30.000 visitatori, 7.800 buyer esteri e 13.600
italiani e si preannuncia un successo anche per l’edizione 2014. Presso il
corner Prosecco Privée sarà in degustazione il Conegliano Valdobbiadene DOCG
abbinato a specialità del territorio di provenienza, con la possibilità di
chiedere approfondimenti al preparato staff. Due momenti particolari di
aggregazione, in orario di aperitivo uno al mattino e uno al pomeriggio,
permetteranno di approcciarsi a suon di musica allo spazio di eccellenza.
Prosecco Privée, mail: info@proseccoprivee.it
IN PUGLIA INAUGURA LA PRIMA CLASSE DIGITALE SMART FUTURE
Foggia, 19 dicembre 2013 – Smart
Future, il progetto promosso da Samsung per favorire lo sviluppo della
digitalizzazione nell’istruzione delle scuole primarie e secondarie di primo
grado, vede coinvolti gli alunni di una classe terza elementare della Scuola
dell'infanzia e Primaria Santa Chiara di Foggia: “Il progetto fornisce un
contributo decisivo per arricchire e accelerare i processi di innovazione e di
ricerca attivati dalla scuola. Consente di trasformare l’aula in un laboratorio
del pensiero, in un ambiente di apprendimento privilegiato per realizzare
l’approccio ai saperi digitali e la promozione della cultura della
multimedialità” – afferma la Dirigente Scolastica Mariolina Goduto – “Oltre a
consentire la sperimentazione di nuove modalità di ‘fare lezione’, il progetto
consente l’immersione dei bambini e dei docenti in una forte dimensione
formativa. Sono resi possibili scambi e interazioni, nuove prospettive di
creatività, di comunicazione e di scrittura collettiva, esperienze di
documentazione e di costruzione di narrazioni digitali e di prodotti
multimediali." La classe è dotata di tablet per tutti gli alunni e di una
E-Board grazie alla quale l’insegnante, attraverso una soluzione progettata da
Samsung, può caricare i contenuti delle lezioni, condividerli con gli studenti,
realizzare attività di gruppo, effettuare quiz e sondaggi per verificare la
comprensione degli studenti. Il tutto garantendo all’insegnante monitoraggio e
controllo delle attività, con la facoltà di
bloccare alcune funzionalità dei tablet e addirittura di spegnere tutti
i dispositivi in automatico.
“Attraverso questo progetto” -
afferma Manuele De Mattia, Public Relations Manager di Samsung Electronics
Italia – “Samsung vuole favorire lo sviluppo di competenze che facilitino
l’inserimento dei giovani in un contesto lavorativo sempre più competitivo
cercando di offrire loro un supporto nell’accrescimento del sapere, strumento
fondamentale per accedere a un futuro migliore”.
Il debutto di Smart Future
avviene con uno studio – pilota realizzato insieme all’Università Cattolica –
CREMIT (Centro di Ricerca sull’Educazione ai media, all’Informazione e alla
Tecnologia) diretto dal Professor Pier Cesare Rivoltella, Ordinario di
Didattica generale e Direttore del CREMIT, con il supporto del Professor
Pierpaolo Limone del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di
Foggia, e coinvolgerà un totale di 25 classi di altrettanti istituti
comprensivi di 7 regioni entro la fine del 2013. Attraverso l’Osservatorio sui
media e i contenuti digitali nella scuola “sarà messo a punto un modello di
monitoraggio che, per un progetto come Smart Future, rappresenta un
elemento-chiave” – afferma Pier Cesare Rivoltella – “Infatti, introdurre
tecnologia nelle classi senza verificare sulla base di evidenze cosa poi
realmente succeda, non consentirebbe di capire né come orientare il progetto
stesso né cosa suggerire per delle policies che intendano muoversi su più ampia
scala”.
Nell’insieme, Smart Future
prevede non solo la dotazione tecnologica delle classi ma anche la
realizzazione di training specifici rivolti agli insegnanti, con l’obiettivo di
migliorare le modalità di insegnamento e quindi di apprendimento da parte degli
studenti. Parte integrante del progetto è l’Advisory Board costituito da
esperti provenienti da diversi ambiti attinenti al mondo dell’educazione e
della scuola tra i quali Antonio Affinita, presidente del MOIGE, Dianora Bardi,
fondatore e vice presidente del centro studi Impara Digitale, Maria Latella,
giornalista, Pier Paolo Limone, Professore Associato di Pedagogia dei Media
presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia, Stefano
Ribaldi, vice direttore di Rai Educational, Giorgio Riva di RCS per AIE, Pier
Cesare Rivoltella, Professore Ordinario di Didattica e Tecnologia
dell’istruzione e dell’apprendimento presso l’Università Cattolica di Milano e
Alfonso Rubinacci, esperto di sistemi formativi.
Osservatorio sui media e i contenuti digitali
nella scuola
La
selezione delle scuole è avvenuta attraverso i seguenti criteri:
§ Alto numero di alunni con
disabilità
§ Forte incidenza DSA
§ Territori socio –
culturalmente disagiati
§ Piccoli plessi
All’interno del pilota, il
monitoraggio riguarderà in prima battuta le fasi di installazione e training
tecnico. Sarà quindi avviata una piccola ricerca-azione il cui obiettivo è di
mettere a punto gli strumenti che il monitoraggio dovrà utilizzare nella fase
standard del progetto, restituendo all’Advisory Board un report con indicazioni
utili anche ai fini della messa a punto del piano di formazione didattica degli
insegnati delle classi coinvolte.
Le Regioni e gli Istituti interessati dal pilota sono Lombardia:
Istituto Comprensivo di via Angelini, Pavia, Istituto Comprensivo di Viale
Romagna, Milano, Istituto Comprensivo
III Lodi, Istituto Maria Immacolata, Gorgonzola (MI); Liguria: Istituto
Comprensivo Sestri, Genova-Sestri Ponente, Istituto Comprensivo Statale N. 2 -
Complesso 2 giugno – La Spezia, Istituto Comprensivo Statale Di Sassello,
Sassello (SV); Puglia: Scuola dell'infanzia e Primaria "Santa Chiara"
di Foggia, Istituto Comprensivo "Japigia I - Verga" di Bari, Istituto
Comprensivo “Parisi – De Sanctis” di Foggia, Istituto Comprensivo Paritario
"Cuore Immacolato Di Maria”, Lecce; Toscana: Istituto Comprensivo,
Fucecchio (Firenze), Istituto Comprensivo Barsanti, Firenze, Istituto
Comprensivo Pirandello, Firenze,
Istituto Comprensivo Lastra a Signa; Lazio: I.C. Don Milani, Terracina
(LT), Istituto Comprensivo “Anzio 1”,
Anzio (Roma), Istituto Comprensivo Regina Margherita (Roma), Scuola Secondaria
di primo grado Michelangelo Buonarroti, Roma; Umbria: Istituto Omnicomprensivo
“D. Alighieri” Nocera Umbra, Istituto Comprensivo Piegaro, Istituto Comprensivo
Alto Orvietano Fabro; Abruzzo, Istituto Comprensivo “Mazzini-Patini” Campo di
Pile (AQ), Istituto Comprensivo n. 8 Pescara, Istituto Comprensivo n. 4
“Collodi – Marini”, Avezzano (AQ).
Samsung Electronics
Samsung Electronics è leader
globale nel mercato della tecnologia e permette a tutti di accedere in
qualsiasi momento a un mondo di possibilità. Attraverso il costante impegno in
ricerca e innovazione, stiamo trasformando il mondo di TV, smartphone,
notebook, stampanti, fotocamere, elettrodomestici, sistemi LTE, apparecchiature
medicali, semiconduttori e soluzioni LED. Samsung conta 270.000 dipendenti in
79 paesi con un fatturato annuo di oltre 187 miliardi dollari. Per saperne di
più, visitare www.samsung.com
martedì 17 dicembre 2013
Si accendono i “ Forconi” nelle piazze d’ Italia. Intervento di Paola Scialpi
Si alza grande il grido disperato
dalle piazze di chi non ha lavoro e non può più aspettare. Se pensiamo che tale grido sia solo di chi manifesta non
abbiamo capito nulla . Dietro c’è la disperazione delle famiglie ma ancora più
grave ci sono i figli che vedono piangere i padri sminuiti da ciò che spesso
per i figli è un punto di riferimento dei loro genitori “ LA DIGNITA’ “. Questi ragazzi
se sono molto giovani coveranno dentro di loro la rabbia verso un governo
incapace e saranno probabilmente coloro che , in futuro, manifesteranno con
odio e con infinita rabbia. Il Governo deve sbrigarsi a fare qualcosa poiché
può essere la causa di distruzione di più generazioni. I lavoratori chiedono
lavoro ,un lavoro che non c’è perché ce lo siamo giocato in vent’anni di
illusioni e d’”ILLUSIONISMO”. Eppure non è necessario essere degli economisti
per pensare che basterebbe subito abbassare le aliquote IRPEF e alleggerire le
pensioni d’oro ( modifiche molto più urgenti di qualsiasi “porcellum”.Mercoledì
la marcia su Roma e speriamo che si crei un barlume di speranza altrimenti ci
sarà sempre una barriera tra chi è protetto dalle pareti dorate del “Palazzo” e
delle banche e chi sta fuori con un destino che altri hanno costruito per loro.
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